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1789, anticipando di sette anni il primo stendardo militare verde, bianco e rosso.
Dopo la data del 7 gennaio 1797 la considerazione popolare
per la bandiera italiana
crebbe costantemente, sino a farla diventare uno dei simboli più importanti del
Risorgimento, che culminò il 17 marzo 1861 con la proclamazione del Regno
d'Italia, di cui il tricolore assurse a vessillo nazionale. La bandiera tricolore ha
attraversato più di due secoli d’Italia. Anche la bandiera russa è un tricolore,
composto da tre bande orizzontali di uguali dimensioni, i cui colori sono bianco,
blu e rosso. Questa bandiera divenne la bandiera ufficiale russa il 7 maggio 1883.
Quando i bolscevichi presero il potere nel 1917 cambiarono la bandiera, che venne
però ripristinata il 21 agosto 1991. Non esiste nessuna spiegazione ufficiale sul
significato dei tre colori della bandiera russa e così circolano le più svariate
interpretazioni popolari. La più diffusa è quella secondo cui il colore bianco
simboleggerebbe nobiltà e franchezza, il blu fedeltà e saggezza e il rosso coraggio,
generosità e amore. Sull’importanza simbolica della bandiera di una nazione ci
sono pareri discordanti, per alcuni si tratta solo di stoffa colorata, per altri è
l’emblema della propria patria, il segno della loro fiducia al Paese considerando i
simboli come un potere unificante. Cantando lo stesso inno, onorando la stessa
bandiera, celebrando la stessa festa, i cittadini mostrano un comune sentire. I
medesimi principi di unione, patriottismo e sentimento nazionale che
contraddistinguono la bandiera sono evidenti anche nell’inno nazionale di un
popolo. L’inno italiano, ad esempio, composto nell’autunno del 1847 da Goffredo
Mameli, è ispirato infatti da un clima di fervore patriottico. L'immediatezza dei
versi e l'impeto della melodia ne fecero il più amato canto dell'unificazione, non
solo durante la stagione risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Il
ritornello fa appello all'unità del popolo per la Patria: “Stringiamoci a coorte Siam
pronti alla morte L'Italia chiamò.” In questa breve strofa è evidente il forte
patriottismo che contraddistingue l’inno: vuole dunque essere un’esortazione a
presentarsi alle armi, a rimanere uniti e compatti, disposti a morire, per la
liberazione dall’oppressore straniero e per la difesa della patria. L’Inno di Mameli
riesce infatti ad esprimere, più di ogni altra composizione risorgimentale, il
sentimento di una forte aspirazione all’unità nazionale. Il «Sì!» aggiunto al
ritornello cantato dopo l'ultima strofa allude al giuramento, da parte del popolo
italiano, di battersi fino alla morte pur di ottenere la liberazione del suolo nazionale
dallo straniero e l'unificazione del Paese. Allo stesso modo anche l’inno della
Federazione russa, istituito nel 2000 in sostituzione al vecchio inno dell’Unione
Sovietica, risulta essere lo specchio della nazione. Dal nuovo inno russo si evince
un forte sentimento di patriottismo, unione eterna dei popoli e molti riferimenti alla
religione e al passato della Nazione. “Россия —
священная наша держава,
Россия — любимая наша страна. Могучая воля, великая слава — Твоё
достоянье на все времена!” “Russia — il nostro paese sacro, Russia — la nostra
terra amata. Una potente volontà, una grande fama Sono il tuo patrimonio per tutti
i tempi.”